fbpx

Alieni ed Area 51

È molto probabile che la vita sulla Terra non sia l’unica forma di vita nell’universo. Sarebbe molto strano dopotutto visto l’enorme numero di stelle, di galassie e di pianeti nell’universo.
Dobbiamo tenere in conto che negli ultimi 20 anni abbiamo scoperto più di 200 pianeti fino ad allora sconosciuti. E pertanto, affermare che tra meno di vent’anni potremmo scoprire una nuova Terra, o meglio, un altro pianeta come la Terra, da qualche parte nel nostro intorno galattico, non è più fantascienza.Parlare di forme di vita simile a quella terrestre ci riporta istantaneamente alla mente l’immagine di un simpatico ET, l’extraterrestre che non riesce a tornare a casa, o magari il video di repertorio di un alieno disteso su un tavolo operatorio, in procinto di essere analizzato in dei fantomatici laboratori segreti nella, ormai famosissima Area 51.
Ma da quando gli alieni o extraterrestri sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo? L’origine di tutto ciò è da rintracciarsi nel lontano 1947, quando a Roswell, cittadina del New Mexico, precipitò un veicolo non bene identificato. Ben presto cominciarono a girare strane voci circa la natura di quei rottami: forse una navicella spaziale con all’interno due extraterrestri. Si diffuse anche la notizia che la navicella e gli extraterrestri siano stati sequestrati dalle forze dell’ordine e i servizi di sicurezza e portati in quella che ormai conoscono tutti come area 51. I militari USA dissero che il misterioso oggetto era in realtà un pallone meteorologico. Alla fine degli anni 90, un’indagine avviata dall’aeronautica stabilì che a schiantarsi fu un pallone sonda del progetto Mogul: operazione top secret degli Stati Uniti per sorvegliare l’escalation nucleare nell’Unione Sovietica. Nonostante ciò, la leggenda extraterrestre è rimasta intatta, affiancata nell’ultimo decennio da ulteriori teorie sulla sperimentazione nella base di nuove sostanze tossiche.
Si sa ben poco riguardo all’area 51. Ufficialmente è soltanto una base sperimentale dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti, in mezzo al deserto del Nevada, vicino al lago Groom ed è la più famosa installazione militare americana del mondo, resa celebre negli ultimi vent’anni da fantasiose ipotesi di complotto alimentate da un’infinità di documentari pseudoscientifici.
La zona copre un’area gigantesca di 26.000 km², più o meno la superficie dell’intera Sicilia.
Nelle segrete stanze di alcuni edifici dell’area 51, per gli appassionati di teorie complottiste, il Pentagono nasconderebbe le prove dell’esistenza degli UFO, tra cui i rottami del presunto disco volante precipitato a Roswell.
Alcune circostanze hanno alimentato la fantasia degli appassionati del genere: prima fra tutte il fatto che la sua esistenza sia stata a lungo negata dal governo americano, che ha contribuito a trasformarla in un luogo misterioso, fonte di ispirazione dei libri, film e famose serie TV. Soltanto nel 2013 l’esistenza dell’Area 51 è stata riconosciuta ufficialmente, quando per la prima volta è stata nominata in un documento ufficiale, mentre in precedenza il nome dell’area veniva sempre occultato con inchiostro nero, e mai indicata su una mappa.
Nonostante adesso l’area 51 sia distinguibile sulle mappe, anche solo avvicinarvisi è un’impresa. Il suo perimetro è strettamente sorvegliato da guardie armate in tenuta mimetica che hanno il compito di intimidire chiunque tentasse di oltrepassare le recinzioni. Si rischia, oltre allo spavento di venire puntati con armi da fuoco, 1.000 dollari di multa o sei mesi di prigione.
Nel 2009 diversi ex funzionari che hanno lavorato nell’Area 51 sono stati autorizzati a rilasciare dichiarazioni circa la vera natura di ciò che si cela al suo interno, affermando che l’Area serviva per lo sviluppo e per i test di apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia (jet militari, moduli lunari ecc.) nella massima segretezza.
Un altro elemento che ha correlato più volte l’area 51 agli UFO, riguarda strani avvistamenti nei cieli sopra l’area. Recentemente è stato reso noto che per molto tempo l’area 51 è stata lo scenario dello sviluppo del programma militare sugli aerei U-2, velivoli impiegati dagli USA in missioni di ricognizione durante la Guerra Fredda, invisibili ai radar e capaci di volare così in alto da essere irraggiungibili dalla contraerea: potevano infatti raggiungere i 18 mila metri di altitudine, una quota più alta di quella di qualunque altro aereo che al massimo arrivava ai 6 km di quota. Inoltre gli U-2 apparivano come degli oggetti volanti luminosi nei cieli notturni a causa della loro quota, dove il sole non era ancora tramontato: risultavano quindi illuminati, mentre i piloti che viaggiavano a quote inferiori si trovavano già al buio. Quindi ecco spiegati molti dei presunti avvistamenti di UFO: altro non erano che test di velivoli U-2.
Per quel che riguarda il famoso video di un’autopsia aliena che diventò un caso internazionale, facciamo un po’ di chiarezza.
Nel 1994 uno sconosciuto produttore discografico londinese, Ray Santilli, affermò di essere entrato in possesso di alcune pellicole che ritraevano alcuni alieni caduti a Roswell insieme ad un disco volante e i resti di quel velivolo, oltre al video di una autopsia eseguita da due medici su un ipotetico extraterrestre, risalenti al 1947.
Nel 1995, Santilli vende le riprese alle televisioni e ai giornali di tutto il mondo. Le riprese sono in bianco e nero e senza sonoro. Medici, esperti di cinematografia, militari e appassionati studiarono quelle riprese fotogramma per fotogramma per mesi nel tentativo di capire se fossero reali, se risalissero al 1947 e se quello steso su quel lettino fosse davvero un alieno. Le sequenze fecero molto scalpore ma, a seguito di numerosi studi condotti sui fotogrammi e sulla location del presunto laboratorio, gli esperti classificarono i filmati come falsi. Lo stile delle riprese, troppo moderno per una ripresa ufficiale dell’esercito nel 1947, e la presunta incapacità dei medici che eseguivano l’autopsia, hanno gettato fin da subito dubbi sulla veridicità delle riprese.
Nonostante ciò Santilli ha continuato a puntare sulla veridicità dei filmati da lui forniti, salvo poi ritrattare, in occasione dell’uscita nel 2006 di un film dal titolo “Alien Autopsy”, che trattava appunto della storia del produttore londinese, ammettendo in un’intervista che ciò che vediamo nei famosi video sono in realtà delle ricostruzioni effettuate in degli studi cinematografici a partire dalle pellicole originali, che però non si sa che fine abbiano fatto e che nessuno, oltre al Santilli, come lui afferma, ha mai potuto visionare.
Quindi possiamo affermare che tutte le storie di extraterrestri, di dischi volanti, di strane autopsie, lasciano il tempo che trovano. L’area 51 attualmente si è trasformata in un’enorme calamita attira turisti, con tanto di pub, hotel, musei e attrazioni a tema alieni nelle cittadine limitrofe.
E riteniamo plausibile che il silenzio degli enti governativi e le smentite mai arrivate circa il contenuto dell’area 51 da parte del governo americano, non siano altro che un gigantesco circo dietro cui nascondere altro di ben più pericoloso e segreto che alieni e dischi volanti.

 

Fonte per le foto: Shana Loveday da Pixabay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.