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Merlino: Le origini del grande Mago

Il mago più conosciuto nella narrativa, come al cinema e che entra nell’immaginario collettivo per la sua figura di onnisciente stregone e padre delle arti magiche è sicuramente Merlino. Un personaggio importante del ciclo bretone e delle storie tra mito e leggenda di Re Artù. La figura senza tempo di Merlino ha ispirato miti e leggende da ogni dove, cambiando e adattando le proprie origini e le sue vicende in base alla storia e al contesto; scopriamo meglio la sua storia, con particolare attenzione alle origini in questo nuovo articolo.

Il primo autore che consolida la figura del mago è Goffredo di Monmouth. Egli infatti riunisce tutte le leggende della lettura Britannica sulla figura di Myrddin Wyllt, in Merlino.  Myrddin Wyllt altro non era se non un bardo impazzito che, dopo aver affrontato gli orrori della guerra, si rifugiò e visse in una foresta. L’autore fonde insieme le leggende popolari e le storie su Myrddin con la figura storica di Ambrosio Aureliano, per formare una figura tutta nuova chiamata Merlino Ambrosio. Fu quindi proprio Goffredo di Monmounth a unirlo al ciclo arturiano, creando la figura di Merlino che oggi conosciamo.

Secondo le storie dell’epoca, Merlino è figlio di un demone e di una mortale, che alla nascita ereditò le sembianze della madre e quindi un corpo umano, con i poteri da demone presi dal padre. Egli è quasi sempre il saggio consigliere di Artù, una figura buona e positiva, l’artefice della Tavola Rotonda. Inoltre fu proprio grazie a un suo incantesimo che Uther Pendragon giacque con la bellissima Igraine, concependo così Re Artù. Secondo le storie di Monmouth, fu ancora lui ad allevare Artù e condurlo fino all’ascesa al trono. La consuetudine delle storie medioevali lo vogliono consigliere di Artù fino a quando non venne imprigionato dall’allieva di cui era innamorato, Viviana; mentre in altre storie se ne andò lontano per vivere felicemente con lei.

L’autore Monmouth fu anche il primo a mettere in relazione Merlino col mondo arturiano, facendone il protagonista di tre libri: Profezie di Merlino, Historia Regum Britanniae e Vita di Merlino. Nel secondo di questi volumi, Merlino appare al fianco di Uther Pendragon, padre di Artù. Da questo riferimento, il mago entrò a pieno titolo nelle storie dei cavalieri della Tavola Rotonda.

Questa figura positiva che conosciamo di Merlino è riconducibile a una bella favola disneyana moderna, più che a un vero e proprio mago medioevale, a tal proposito molte fonti dell’epoca fanno pensare a un’immagine di questo personaggio ben diversa: egli appare inquietante, calcolatore, imperscrutabile e qualche volta persino diabolico.

Le storie medioevali lo vogliono famoso fin da bambino per la sua chiaroveggenza e per la padronanza anche in giovane età delle arti magiche. Viene convocato dal re britannico Vortigern che gli chiede per quale motivo il suo castello continui a crollare ogni volta che viene costruito e Merlino gli rivela che sotto il castello si trova un lago (o due cavità) in cui dormono due draghi.

Di Merlino Monmouth dice anche che sia il creatore di Stonehenge, infatti pare abbia trasportato i megaliti con un sortilegio dall’Irlanda al Galles.

La figura di Merlino è mutevole, si adatta agli eventi e alle storie proposte. Un altro autore medioevale, Robert de Boron, rappresentò Merlino anche come un personaggio incline a prendersi gioco del prossimo, e tratteggiò alcune relazioni fra Merlino e un altro elemento centrale di parte della saga arturiana, il Santo Graal. Secondo Robert de Baron, Merlino fu concepito in seguito all’unione tra la figlia del re di Demezia, e una personalità sconosciuta e parla di come il frutto di questa unione sia l’Anticristo inviato per attaccare il cristianesimo che si andava diffondendo. Merlino verrà poi sconfitto dalla Dama del Lago, colei che alleverà Lancillotto e che regalerà ad Artù la spada magica Excalibur, rubando la magia a Merlino ed imprigionandolo in una prigione senza tempo.

Sia in “Lancillotto in prosa” opera di vari autori francesi, e sia in altre fonti successive possiamo rintracciare un altro tema fondamentale, ovvero la caduta finale di Merlino, soggiogato dall’amore per una donna che lo convince a donargli i suoi poteri magici (o meglio il suo sapere) in cambio di una notte d’amore, per poi imprigionarlo per sempre in una caverna (o secondo alcune narrazioni, un palazzo invisibile).

Resoconti più moderni su Merlino, come ho spiegato nell’introduzione, non sono altro che una manipolazione delle storie medioevali, adattati in una bella favola per ragazzi; ho personalmente preferito soffermarmi proprio sulle origini medioevali del mago proprio per la storia complessa e ricca di versioni che fa capire quanto la fantasia e la realtà storica siano unite e ancora presenti in queste storie.

Credo che il Mago Merlino medioevale sia l’esatta allegoria dell’uomo di quel periodo, incline alla superstizione ma che si affaccia con lungimiranza ai fenomeni naturali che vede come manifestazione del divino e di un potere superiore. In un periodo oscuro e misterioso come il medioevo, Merlino è l’esatta rappresentazione della magia e dell’imperscrutabile che arricchisce le narrazioni e dona speranza agli uomini di quel tempo.

Fonte per le foto: WIkipedia, Wikimedia.

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