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Caterina de Medici: la regina nera

La regina nera, la leggenda di Caterina de Medici, una sovrana fraintesa portatrice di innovazione e figura di riferimento del Rinascimento.

Caterina de’ Medici è una delle donne più forti, potenti e diffamate di tutto il Rinascimento. È stata la protagonista assoluta delle vicende politiche di buona parte del ‘500, in Francia. Una donna dal forte temperamento, un’innovatrice, colta e intelligente. Ha cambiato la vita della corte di Francia e di tutto il paese. Abile politica, moglie fedele, madre premurosa e a volte severa: ecco un ritratto che rende giustizia a Caterina de’ Medici.
Per quasi 500 anni la sua figura è stata oscurata da pettegolezzi, giudizi poco felici e strane leggende che le hanno valso il nome di “Regina nera”.

Figlia di Lorenzo II de Medici duca di Urbino e di Madeleine de la Tour d’Auvergne, nacque nel 1519 e dopo poche settimane rimase orfana di entrambi i genitori. Fu cresciuta dapprima dalla nonna Alfonsina Orsini e in seguito si presero cura di lei prima suo zio Leone X e poi Clemente VII.
La sua infanzia fu segnata da un oscuro avvenimento: infatti all’età di otto anni venne rapita dai fiorentini e subì l’assedio di Firenze da parte delle truppe pontificie. Rimase per tre anni chiusa in monastero come ostaggio. Questa vicenda la segnerà profondamente per tutta la vita. Inoltre dopo essere stata riportata a Roma si trovò al centro delle politiche matrimoniali del papa che la considerava una merce preziosa per le sue alleanze.
A soli 15 anni fu data in moglie a Enrico d’Orléans, ma inizialmente ebbe un ruolo marginale alla corte francese. L’importanza del nome Medici ormai era andata scemando e inoltre Enrico non era ancora diventato principe ereditario.
Caterina per di più non era nemmeno tra le grazie del marito, che preferiva la sua amante Diana di Poitiers, molto più bella e affascinante della grassottella Italiana che chiamavano “la bottegaia”. Rischiò più volte di essere rispedita a casa poiché non riusciva a dare un erede ad Enrico; rimase infatti senza figli per 10 lunghissimi anni, fino a quando non diede alla luce Francesco, futuro re di Francia.

Quando nel 1547 Enrico divenne re e lei regina, la situazione cambiò. Il suo potere divenne immenso e anche se dovette confrontarsi sempre di più con la favorita Diana (che venne nominata addirittura duchessa del Valentinois e a cui fu affidata l’educazione dei figli di Caterina), si destreggiò con machiavellica abilità tra gli intrighi di corte e giochi di potere, fino a diventare la donna più potente d’Europa.

Caterina, donna colta e molto astuta, ricorse a superstizione, magia e arte culinaria per costruire il suo successo. Era molto versata nelle arti matematiche e in astronomia; superstiziosa fino all’inverosimile, chiamò a corte Nostradamus, che interrogava spesso sulle sorti dei suoi figli e che divenne presto suo fidatissimo consigliere, alimentando pettegolezzi su una loro presunta relazione. Inoltre portò con lei da Firenze cuochi e pasticcieri, introducendo a corte la raffinata cucina italiana, usanze come la forchetta e le mutande e alimenti che i rozzi francesi sconoscevano.

Caterina mise alla luce ben nove eredi, di cui tre futuri re di Francia e una regina di Spagna.
Dopo la morte di Enrico, gli successe Francesco, ma morì dopo un solo anno. Quando salì al trono Carlo Massimiliano, un bambino di 10 anni, Caterina divenne reggente, e se da un lato il suo potere crebbe maggiormente, dall’altro si trovò a manovrare una situazione difficile tra la nobiltà cattolica e la nobiltà calvinista, cercando di riappacificare le due parti.
Ma nonostante tutta la sua buona volontà, continuarono a nascere piccoli conflitti e persecuzioni. Così Caterina tentò un’ultima conciliazione con un matrimonio tra sua figlia Margherita ed Enrico III di Navarra, nobile protestante. Qui nasce la leggenda di regina nera, malvagia e spietata. Ancora oggi ci sono molte ipotesi, nessuna verificata, sulle responsabilità del massacro della notte di San Bartolomeo: tra il 24 e il 25 agosto 1572 migliaia di ugonotti, protestanti francesi, arrivati per queste nozze di pacificazione, vennero uccisi indiscriminatamente a Parigi. La sua colpevolezza non è certa, ma da quel momento le voci sulla sua malvagità si diffusero rapidamente.
Si pensò sia arrivata addirittura ad avvelenare suo figlio Carlo, re di Francia, per far salire al trono il suo figlio preferito Enrico, che nel mentre era diventato re di Polonia, lontano quindi dal controllo della madre.
Molti pittori la dipinsero con un’espressione arcigna e cattiva e anche Dumas padre parlò di lei nella sua opera “La regina Margot”, dove la paragona a Lucrezia Borgia, sottolineandone la malvagità e la domestichezza nell’uso dei veleni.

Recentemente, nuove ricerche storiche hanno messo in luce la vera personalità di questa regina: carismatica, tollerante, competente, abile, una donna da cui dipesero le vite di migliaia di uomini e che durante il suo regno lottò per donare pace alla Francia.

In questi giorni si parla molto della famiglia de’ Medici e ci sembrava doveroso ridare, anche se in minuscola parte, un po’ di giustizia a questa regina, che porta lo stesso nome dei protagonisti della serie tv, diffamata e temuta, ma in particolare ad una donna che non si è lasciata travolgere da giochi di potere, ma ha saputo conservare e fortificare il suo, amando i suoi figli più di ogni altra cosa e lottando fino alla fine per proteggere la sua famiglia e la Francia, che però in fondo non l’hai mai accettata, additandola sempre come la regina straniera.

Fonte per le immagini: Wikimedia, Wikipedia

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